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IVi ho donato le scimmie.La mia eredità.Le sentite. Corrono dentro di voi. Si spulciano. Il pasto degli schiavi. Leccate un pezzo del capo.Ecco così.Io concedo.Tutto credendo e sapendo niente. Essi.Io concedo.Si muovono come cani con la coda pestata.Se potessero leccarsi i coglioni come i cani chi uscirebbe più da casa.Glielo concedo. Scoreggio. Ogni tanto vi do da pappare, che altrimenti diventate così rinsecchiti che ci passate nelle sbarre. E magari ci sfiorate con le zampacce gocciolanti di piscio. Di tanto in tanto è meglio nutrirvi così non vi avvicinate troppo con i vostri nasi a sniffarci il cibo e a fare gli aloni sulle vetrine. La vetrina è il pasto degli schiavi. Non sta bene che finisci tutto il cibo. Non ti spetta. È come a fine pasto il rutto. Questione di stile. Io non ce l'ho il fondo. Non finisco tutto. Lascio sempre un’ombra di cibo sul fondo della gavetta.Bon ton. Se tradisci e ungi come cristo comanda. Allora la tessera del club. In tasca. Di diritto. Che dio la manda. Sennò finisci a braccetto con quelli che fanno i cappelli, e allora la gente nasce con la testa mozza. I poveri quando la merda varrà qualcosa nasceranno senza culo. Sarebbe un peccato. Non saprei dove metterglielo. Un albero il cuore, fa versi, molli, santi, profumati. A puro canto col dito ammollo nel cielo altoil Suon oin cranio Non sono ferita tra comodino e letto, io sono giardino sul deserto, sono Voce dentro, vulva in petto, risacca al corallo, Sensoe potenze azzurre, leonidilato col mondo nei pori, senza abbandoni, senza feritesenza spaventi, una tigre!Canto voce e affondo: foresta a orgasmo aperto.Tutti a ingozzarsi con le mie ceneri. Tutti a farsi un giro con le mie ceneri. A farsi un tiro. Cenere di deserto. Le mie corde vocali. Desertificate. Attraversare il deserto delle mie corde vocali. La mia voce. Cazzo. Non ho altro. Giorni di cammino nel deserto della mia gola. Ho sete. Cazzo. Altro Comfort garçon.Fuggi bimba dalla tua mama tanto bella e dai soldi di papino. Fuggi. Ma così sperpererai il cotone rigoglioso nei campi. Il cotone che il Signore fa crescere rigoglioso e pungente per punire i peccati di quei negracci. Vola via. Vola. E da quel momento soffrirai. Bel programmino, no? Solo che. Solo che non. Voce solo se non. Ti prego. Non. Voce. Sei la sola cosa che. Voce. Stai. Stai. Stai. Vieni ti coccolo ancora. Vuoi ancora un goccetto? Fa bene. Ci tiene al caldo.

PEZZI DI JANSI E PEZZI DEL PASTO

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